lunedì 28 luglio 2008

CREDITO: LE AZIENDE AVVERTONO LA STRETTA


Il peggio deve ancora venire. Se la Banca centrale europea è «in allerta», gli imprenditori sono ormai certi che l'impatto più forte della crisi del credito arriverà a breve. Secondo un sondaggio Atradius (secondo operatore a livello globale nell'assicurazione del credito) su 2.500 imprese in 14 Paesi europei, tra cui l'Italia, nei prossimi due anni (2008 e 2009) ci sarà un consistente aumento di insolvenze e fallimenti. Ed è l'Italia a risentire maggiormente delle difficoltà legate al credito: un'azienda su due (il 58%) nel nostro Paese afferma di averne già risentito - e prevede un ulteriore deterioramento della situazione - mentre in Europa solo un imprenditore su tre vive in prima persona queste difficoltà (il 30% del panel) e a preoccuparli è piuttosto il quadro congiunturale a livello internazionale. Invece all'interno dei confini nazionali quello che maggiormente allarma gli imprenditori è il probabile incremento del costo dell'indebitamento (per il 71% delle imprese intervistate), e il conseguente aumento da una parte delle insolvenze (per l'88%) e dell'altra delle minori opportunità di crescita futura del proprio business in termini di fatturato ed utili (per il 68%). E se Spagna (44% degli intervistati) e Regno Unito (46%) condividono le nostre preoccupazione, effetti quasi nulli sono avvertiti dalle imprese svedesi e da quelle olandesi (come dichiarato rispettivamente dal 7% e dal 21% degli intervistati). A livello mondiale, le imprese che maggiormente si sentono esposte agli effetti della crisi del credito sono quelle statunitensi (68% degli intervistati) e messicane (60%), e ciò anche a causa dei forti legami commerciali tra i due Paesi (circa l'80% delle esportazioni messicane, infatti, è destinato agli Stati Uniti). Ma non tutto viene per nuocere: «La consapevolezza dei potenziali rischi per la propria attività - spiega Samuel Pengel, Country Manager per l'Italia di Atradius - è essenziale per mantenere la propria impresa per così dire in buona salute. La crisi del credito evidenzia l'importanza di proteggere la componente più importante della propria solidità finanziaria, vale a dire il flusso di cassa». Il Sole 24 Ore - Anna Zavaritt

Nessun commento: